Parte da Golferenzo, un minuscolo borgo nell’Oltrepò Pavese, la mobilitazione dei cuochi italiani in favore dell’Ucraina. “Non riuscivamo più a lavorare a cuor leggero – racconta Paola Calonghi – ci siamo chiesti cosa potevamo fare, e abbiamo deciso di fare ciò che ci riesce meglio: cucinare”.
Così, da giovedì scorso, nel menù della Corte del Lupo c’è in carta il borscht, il piatto tipico della tradizione ucraina, ha un costo di 10 euro e tutto il ricavato è devoluto all’Associazione Oltrepò solidale. “Questa mattina (14 marzo, ndr) ci ha chiamato Slow Food per comunicarci di aver allargato la nostra iniziativa a tutti i cuochi dell’Alleanza”. Corte del Lupo è un’enoteca con ristoro al centro di un borgo di 100 abitanti, (“Nel borgo antico siamo precisamente in otto”, spiega Paola), e fa parte di un progetto più ampio di rinascita di un paese semi abbandonato che ha iniziato a rivivere grazie a un albergo diffuso, il Borgo dei Gatti.
“Mi sono trasferita qui da Milano dodici anni fa e poi ho incontrato Luigi Brega che era proprietario di alcune abitazioni ereditate dalla madre e ha deciso di investire nella rinascita del borgo”.
Il motto di Paola e Luigi è stato “fare senza rovinare”, per cui sono state recuperate vecchie dimore per adibirle al turismo. Nel luglio 2020, in pieno pandemia, la decisione di aprire Corte del Lupo:
“Non il classico ristorante ma una enoteca con ristoro, un’osteria moderna dove bere un buon calice o assaggiare un piatto e trascorrere del tempo di qualità. Siamo un ristorante sostenibile, usiamo ingredienti con filiera corta e da dicembre 2021 aderiamo all’Alleanza dei Cuochi Slow Food”.
In cucina alla Corte del Lupo c’è lo chef Reduan Gargoubi, 28 anni e origini marocchine, che ha rivisitato il borscht con il pollo croccante. […]